Viviamo in un periodo strano, senza apparente definizione - post-moderno non è una definizione, o almeno è troppo nebulosa per esserlo - e ci troviamo costantemente a rincorrere notizie e novità che ci sfuggono, rendendo difficoltoso l'affermarsi di una identità precisa e delineata.
Vivendo praticamente ai margini di molte aree semantiche pensiamo che la contaminazione sia l'aspetto più descrittivo del nostro comune modo di pensare. "Comune" è una brutta parola, o almeno suscettibile di mille interpretazioni - cosa so di avere in "comune" con chicchessia, fino a quando non si instaura un dialogo verificatore? - ma tracciando distinzioni con la scure si può dire che oggi c'è chi si contamina, con tutto il bagaglio di dubbi, incertezze e cambi di direzione che ne deriva, e chi traccia il proprio percorso con estrema chiarezza, come una pietra che cade.
Noi parteggiamo profondamente per le contaminazioni e pensiamo che sia un processo vivificatore e rinnovatore, apparentemente patologico, fortemente orientato all'evoluzione.
Il resto lo lasciamo al giudizio ed alle preferenze gastronomiche di ognuno.
Vivendo praticamente ai margini di molte aree semantiche pensiamo che la contaminazione sia l'aspetto più descrittivo del nostro comune modo di pensare. "Comune" è una brutta parola, o almeno suscettibile di mille interpretazioni - cosa so di avere in "comune" con chicchessia, fino a quando non si instaura un dialogo verificatore? - ma tracciando distinzioni con la scure si può dire che oggi c'è chi si contamina, con tutto il bagaglio di dubbi, incertezze e cambi di direzione che ne deriva, e chi traccia il proprio percorso con estrema chiarezza, come una pietra che cade.
Noi parteggiamo profondamente per le contaminazioni e pensiamo che sia un processo vivificatore e rinnovatore, apparentemente patologico, fortemente orientato all'evoluzione.
Il resto lo lasciamo al giudizio ed alle preferenze gastronomiche di ognuno.