sabato 15 gennaio 2011

Re-load


Riprendo in mano questo vecchio blog, lasciato a sè stesso per molto tempo.
Dentro di me, rieccheggiano ancora le vibranti provocazioni contenute, di cui assolutamente non ne disconosco l'origine. Ora però, sorrido al loro idealismo, alla tensione di penetrare la superficie del reale, di carpire un qualche cosa che si intuiva ci fosse.... Non che ora la pace dei sensi abbia colmato i vuoti esistenziali di allora, nulla di tutto questo.
Una virata laconica, potrei azzardare a definire.
Minimalista, un sussurro più che una dichiarazione, un soffio che, con leggerezza, si posa ed è già passato....
Resta la tentazione del pensiero tridimensionale, declinato sul piano - sempre! - estetico ed ermeneutico.
Ne sono ancora convinto: un mal di pancia, l'eco di una notte brava, l'euforia che a volte ci inebria, tutto quello che viviamo ogni giorno è molto più incisivo sul nostro modo di pensare, che mille discorsi assorbiti. Non siamo liberi? Osserverà qualcuno. Sì, lo siamo, nostro malgrado, ma proprio perchè siamo - corpo, esseri umani, cittadini, amanti, amici, celibi o sposati, divorziati, padri e figli, fratelli e cugini, alti o bassi, obesi o rachitici, belli o meno belli,.... - siamo determinati e quindi posizionati nell'esistenza. Ed è lì che inizia il nostro profilo di libertà...
Non è poi così male!

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